Maurizio Battista alla Conciliazione: «Farò ridere con il mago Silvan»

Maurizio Battista alla Conciliazione: «Farò ridere con il mago Silvan»
di Veronica Cursi
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Venerdì 6 Marzo 2015, 05:41 - Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 14:53

«La felicita è davvero “un bicchiere di vino con un panino” come cantavano Al Bano e Romina? Sì. Ma oggi devi sapere che vino è, di che pane si tratta e che companatico ci metti dentro. Mica basta un semplice panino con la mortadella!».

Il re della risata, Maurizio Battista, si interroga e ci interroga sul segreto della felicità nel suo ultimo spettacolo, scritto a quattro mani con Riccardo Graziosi, in scena dal 10 al 22 marzo all'Auditorium Conciliazione.

“Ero felice e non lo sapevo” è il titolo di questo viaggio a ritroso nel tempo.

«Uno spettacolo che va in parallelo con la mia età - spiega il comico romano ospite al Messaggero - perché oggi che non ho più 20 anni capisco molte più di cose.

Mi rendo conto ad esempio che ero felice e non lo sapevo quando i miei genitori erano ancora vivi, quando andavo a scuola e potevo stare tutto il giorno con i miei amici. Cose semplici a cui non dai la giusta importanza quando sei ragazzino».

Una ricerca della felicità in chiave comica ma anche introspettiva che parte da Al Bano e Romina ma arriva fino a Socrate e Platone e che mette in luce un Battista inedito.

«Sono un'artista che ama parlare di quello che conosce, della mia vita, del sociale, del quotidiano, di quello che vivo tutti i giorni. Io non parlo mai di politica e lo dico senza problemi comincio a schifare i comici politici che fanno satira e poi, in molti casi, sono peggio dei politici stessi. Senza fare nomi, parlano dei politici e poi magari non fanno le fatture. Predicano bene e razzolano male. Io invece non mi dipingo diverso da quello che sono, per carità non sono un santo, ma racconto le cose semplici, faccio anche la cultura semplice…anche perché io non ce l'ho proprio la cultura!».

Per lei cos'è la felicità?

«Io non se se la felicità esiste davvero o è solo un momento. Però credo che bisognerebbe fare qualche passo indietro, interrogarsi su ciò che ci rende veramente felici senza necessariamente accostare la felicità all'abbondanza. Non è necessario avere dieci telefonini o fare mille viaggi o cene fuori, tornare ai valori tradizionali, la famiglia, gli amici, gli affetti. Le uniche cose che possono davvero rendere una vita felice».

Sul palco ci sarà anche un ospite speciale.

«Avremo l'onore di avere con noi dopo tanti anni di assenza dall'Italia il mago Silvan, che farà due tra i suoi numeri più famosi, un'artista vero che sta sulla scena mondiale da più di 60 anni».

Non solo teatro, il 9 aprile esce anche il suo primo film “Uno, anzi due”.

« Ho voluto fare un film con attori bravi e non di moda, persone che mi insegnassero davvero qualcosa: con me recita Ninetto Davoli che interpreta il ruolo di mio padre, Tiziana Cruciani e Claudia Pandolfi, una vera scoperta nella commedia. Veri professionisti in tempi in cui ognuno si improvvisa talento».