Da Caetano Veloso e Ben Harper ai Rolling Stone: ecco tutti i concerti romani di maggio

Ben Harper
di Enrico Gregori
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Martedì 22 Aprile 2014, 16:34 - Ultimo aggiornamento: 28 Aprile, 08:25
Quando in una citt arrivano star della musica del calibro di Bruce Springsteen o dei Rolling Stones lecito parlare di evento.

Maspesso, spulciando tra gli appuntamenti musicali, si possono trovare spettacoli che magari sfuggono all’occhio del grande pubblico ma che possono regalare emozioni e divertimento. Il maggio romano, per esempio, offre qualche chicca che merita un approfondimento.



Il 7, per esempio, Caetano Veloso si esibirà all’Auditorium della Conciliazione. Il chitarrista brasiliano ha iniziato la sua carriera con la bossa nova, ma ha presto iniziato l'esplorazione e la creazione di stili diversi, resi con un proprio senso estetico, noto come MPB (musica popolare brasiliana), spostando pian piano il suono del pop brasiliano verso l'attivismo politico con un'attenzione sociale, associata con il movimento hippie degli anni 1960.



Sempre chitarra ma tutt’altra atmosfera l’11 maggio quando Ben Harper suonerà al Parco della Musica. Ben comincia a suonare la chitarra da ragazzo, nel retro del Folk Music Center and Museum, il negozio di strumenti musicali dei suoi nonni materni, specializzandosi nell'uso della lap steel guitar, una chitarra speciale da suonare con l'apposito slide, imitando lo stile di Robert Johnson. La sua chitarra è un pezzo molto raro e risale addirittura al 1920. Nel 1992 registrò l'album Pleasure and Pain, con l'amico chitarrista folk Tom Freund. Dopo questa edizione limitata Ben Harper ricevette una proposta di contratto dalla Virgin Records, che pubblicò nel 1994 il suo album di debutto Welcome to the Cruel World.



Nostalgia ma non solo il giorno successivo quando sul palco del teatro Brancaccio salirà la Premiata Forneria Marconi, gruppo benemerito nel genere definito “progressive”. Il gruppo, nato dalle ceneri del complesso beat Quelli nel quale fu vocalist anche Teo Teocoli, ha avuto grande popolarità negli anni settanta, sia in Italia sia a livello internazionale (in Gran Bretagna, nel Nord America, ma anche in Giappone). Tra i gruppi italiani progressive di quel periodo (Banco del Mutuo Soccorso, Stormy Six, Osanna, Acqua Fragile, The Trip, Goblin, Area, Perigeo, Le Orme, Opus Avantra, New Trolls), è stato, insieme anche agli Area, uno dei pochi gruppi italiani ad avere successo dentro e fuori i confini nazionali. È stato inoltre l'unico gruppo italiano ad entrare nella classifica top100 della celebre rivista statunitense Billboard. Musicalmente fa riferimento a gruppi come i Genesis, la parte progressive dei Pink Floyd o i primi King Crimson e Gentle Giant.

Serata per palati fini quella del 19 al Crossroad live club dove suonerà il chitarrista albino Johnny Winter, leggenda del rock-blues. Il suo esordio discografico avviene nel 1968 con l'album omonimo in cui suonano autentiche leggende del blues: Willie Dixon al contrabbasso e Little Walter all'armonica (entrambi membri della storica formazione della Muddy Waters Band), Tommy Shannon al basso elettrico (futuro Double Trouble, la band di Stevie Ray Vaughan). Nel disco suona anche il fratello Edgar Winter, sassofonista e tastierista, anch'egli affetto da albinismo.



Ancora grande “progressive” il 22 all’Auditorium Conciliazione per il concerto di Steve Hackett, per anni chitarrista dei Genesis. Abbandonati il gruppo di Peter Gabriel, Hackett pubblicò nel 1978 il suo secondo album solista, Please Don't Touch. Come il precedente Voyage of the Acolyte, l'album risente molto dello stile dei Genesis. Esso contiene anche la seconda performance vocale di Hackett, Carry on Up the Vicarage, sebbene nella maggior parte dei brani Hackett si sia rivolto a cantanti acclamati come Richie Havens, Randy Crawford e Steve Walsh dei Kansas.



Insomma un aperitivo per tutti i gusti in attesa del “botto” del 22 giugno quando al Circo Massimo si esibiranno i Rolling Stones, arrivati ormai al cinquantaduesimo anno di carriera a tutto rock.