Sanremo, con Carlo Conti si torna al passato: sedici big e otto nuove proposte con una sola canzone

Carlo Conti (Foto Onorati/Ansa)
di Marco Molendini
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Lunedì 29 Settembre 2014, 15:46 - Ultimo aggiornamento: 1 Ottobre, 13:16

Eccolo il Festival di Carlo Conti, il primo Sanremo del conduttore stakanovista che rischia di battere Pippo Baudo nelle ore passate in video. E, non a caso, il nuovo alfiere delle settimana più canora dell'anno torna all'antico, alla formula del presentator dei presentatori (naturalmente il gran Pippo): una canzone per cantante (e non più due come nelle edizioni di Fabio Fazio), la spalla femminile («non guasta – ammette – anche per compensare il fatto che io sono abbastanza bruttino»), il comico (uno a serata e non mancheranno gli amici di una vita Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello). Di suo Conti aggiunge il voto espresso anche attraverso una app creata apposta sul web (che sarà a pagamento come il televoto), la serata del giovedì che diventa una sorta di I migliori anni della nostra vita sul palco dell'Ariston con i big chiamati a cantare ognuno una cover presa dal repertorio nazionale o internazionale (ma rigorosamente tradotta in italiano)«con la speranza – dichiara – di poter trovare per strada un nuovo exploit tipo Meraviglioso dei Negramaro, che i giovani pensano sia un brano del gruppo di Giuliano Sangiorgi e non sanno che è di Modugno», trasforma il torneo delle Nuove proposte in una sorta di torneo tennistico fatto di sfida a due (uno resta l'altro esce) e riserva ai big una sorta di eliminatoria che alla quarta serata lascerà in gara 12 cantanti mentre 4 dovranno tornarsene a casa: «Un po' di pepe ci sta bene» è il suo commento. Ancora: si allargano le maglie di ciò che viene definito inedito (l'anno scorso ci fu il caso di Riccardo Sinigallia, poi eliminato), in particolare per le Nuove proposte viene considerato ammissibile anche un pezzo già comparso sul sito personale dell'artista o sulle sue pagine Facebook. E viene ritenuta legittima anche la presenza larga di campionature e citazioni di canzoni edite fino alla soglia, non irrilevante, di un terzo della canzone (e siccome ogni pezzo avrà una durata massima di 3 minuti e mezzo, la campionatura potrà superare il minuto).

Nulla di trascendentale, Conti sa fare bene i conti e sa che al Festival il successo non lo fa tanto la formula, quanto una serie di coincidenze fortunate, dal clima del paese in quel momento, alla canzone che riesce a bucare il comune sentire, agli ospiti che funzionano, alle polemiche che in qualche modo ci saranno comunque, d'altra parte ci sono sempre state (e, nel caso non ci fossero, sarà opportuno inventarsele).

Dunque si torna a Baudo e alla tradizione nel Festival che dal 10 al 14 febbraio (la notte di San Valentino: la vittoria di una canzone d'amore, e non ne mancheranno, ci dovrebbe stare benissimo), cercherà di tenere alta la bandiera del programma bandiera di Rai 1, presentato ieri a viale Mazzini dallo stesso Conti assieme al direttore di Raiuno, Giancarlo Leone.

I nomi dei 16 big prescelti, su una selezione che il direttore artistico e conduttore farà assieme a una sua commissione artistica (deve essere ancora nominata ma c'è già Pinuccio Pirazzoli, ex chitarrista di Celentano, e direttore delle orchestre dei Migliori anni e di Tale e quale show) verranno resi noti il 14 dicembre, mentre gli otto giovani saranno scelti il 9 dicembre (e c'è l'impegno a promuoverli anche con un programa radiofonico che sarà condotto dallo stesso Conti).

Lo schema del Festival sarà questo: nelle prime due serate si esibiscono i 16 big divisi in due gruppi da 8 e i primi 4 giovani, con due sfide, uno contro l'altro. A dare il voto, il pubblico via telefono o via web e una giuria formata dai giornalisti accreditati nella sala stampa. La terza sera, quella del giovedì, è riservata alla rivisitazione delle cover e sarà scelta la versione migliore sempre con televoto e giuria della sala stampa e ci saranno le semifinali delle Nuove proposte. Quarta sera riservata alla eliminatoria dei big: quattro saranno esclusi da un voto misto fra la giuria di esperti (analoga alla giuria di qualità di una volta), la giuria demoscopia, (ognuno al 30 per cento) e il televoto (con un peso del 40 per cento). Nella serata del venerdì sarà anche scelto il vincitore dei giovani. Infine, il sabato, conclusione con la gara dei big che resta divisa in due turni, nel primo vengono selezionate le tre finaliste che poi partecipano alla girandola finale. Oltre al premio per la miglior canzone, saranno attribuiti il premio Bardotti per il miglior arrangiamento, scelto dagli orchestrali e dai coristi, e il premio della critica Mia Martini.

«Ho avuto già molti contatti con tantissimi artisti interessati a venire al Festival – ha dichiarato Conti – e ho ascoltato parecchie cose interessanti. C'è un bel fermento e ci sono belle canzoni. Ma per la scelta c'è tempo, l'intenzione è avere pezzi in grado di lasciare il segno». L'unica indicazione che il presentatore ha concesso riguarda i talent: «Non si può non tenerne conto, ci sono dei protagonisti meravigliosi che riempiono la programmazione radiofonica ed è mi a intenzione avere un occhio di riguardo per i nomi che rappresentano il futuro». Quanto all'impianto, spettacolare sia Conti che Leone promettono: «Daremo la priorità alle canzoni». E la promessa non è certo nuova.

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