I ritratti di Goya come una seduta dallo psicanalista: emozioni alla mostra alla National Gallery

I ritratti di Goya come una seduta dallo psicanalista: emozioni alla mostra alla National Gallery
di Mariapia Bruno
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Lunedì 23 Novembre 2015, 19:33 - Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 09:14

Se l’apparenza inganna, Goya la scavalca. Il suo sguardo attento, che guida una mano onesta e concreta, rivela la forza, la serietà, la fragilità e l’intelligenza dei soggetti che ha ritratto nel corso della sua lunga carriera. Un occhio che non ha fatto sconti neanche a se stesso: l’autoritratto ha da sempre interessato il tanto amato e stimato pittore spagnolo, da quando si dipinse come un giovane ed elegante trentenne nel 1780, a quando, nel 1820, si mostrò anziano e malato in compagnia del fidato Doctor Arrieta che gli somministrava le medicine.











L’idea geniale di mettere insieme la maggior parte dei ritratti di Francisco de Goya y Luciente spetta alla National Gallery di Londra, che fino al 10 gennaio 2016 ospita la retrospettiva intitolata Goya: the portraits. «Farsi fare il ritratto da Goya era l'equivalente di una seduta dallo psicanalista» ha affermato a proposito dell’evento londinese Xavier Bray, curatore della mostra, che è riuscito a portare a Trafalgar Square circa settanta ritratti firmati dall’artista provenienti da numerose collezioni pubbliche e private di tutto il mondo. «L’intento della mostra - ha affermato il curatore - è quello di elevare lo status di Goya a quello di uno dei più grandi ritrattisti della storia. Il suo approccio innovativo e non convenzionale ha spinto l’arte della ritrattistica verso nuovi livelli; ciò è avvenuto grazie alla sua abilità di rivelare l’interiorità dei suoi protagonisti, anche nei ritratti più grandi (e ricchi di personaggi)». Sono presenti in mostra, oltre ai pomposi ritratti reali, una serie di autoritratti e ritratti di amici e familiari dell’artista, che contrastano con il tono prettamente formale di quelli realizzati a corte.