Racing Extinction, a New York il nuovo docu-film del premio Oscar Psihoyos

Racing Extinction, a New York il nuovo docu-film del premio Oscar Psihoyos
di Niki Barbati
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Sabato 21 Novembre 2015, 15:05 - Ultimo aggiornamento: 10 Dicembre, 09:13

Dal nostro inviato

NEW YORK - «Se continuiamo su questa strada nel giro di pochi decenni avremo l'invasione dei rifugiati climatici, dobbiamo mettere un freno alla distruzione dell'ambiente». Questa la previsione di Louie Psihoyos, premio Oscar per il documentario The Cove con il quale aveva scosso le coscienze sulla mattanza dei delfini in Giappone, che ieri a New York ha presentato il nuovo Racing Extinction, docu-film sull'estinzione delle specie animali cui seguirà quella dell'uomo.



Non un semplice documentario ma un vero e proprio atto d'accusa nei confronti di alcuni paesi, Cina e Stati Uniti in particolare, maggiori produttori di Co2 del pianeta. Un film che inizia in maniera drammatica - con la registrazione del richiamo d'amore in un'isola delle Hawaii, dell'ultimo esemplare dell'uccello Kaui O'o rimasto senza risposta per mancanza di esemplari femminili - per poi virare poi stile James Bond con tanto di telecamere nascoste, alta tecnologia e infiltrati speciali, che documentano il mercato internazionale di animali rari e in via di estinzione nei peggiori bassifondi di Indonesia, Argentina, Thailandia, Cina, Hong Kong e Tonga.





«Quello che voglio - spiega il regista - è scatenare l'emozione, sono convinto che i film possono essere l'arma più potente, la migliore arma di costruzione di massa» perciò per la presentazione di Racing Extinction è stato creato un evento televisivo globale che coinvolgerà 220 nazioni il 2 dicembre quando andrà in onda, a seconda dei fusi orari, dalla Nuova Zelanda agli Usa passando per l'Italia dove Discovery channel (canali 401 e 402 di Sky) lo proporrà alle 21. Per sensibilizzare l'opinione pubblica domani sarà oscurato il canale Animal Planet, mentre come testimone d'eccezione è stata scelta Patty Pravo interprete di una singolare versione del brano "I due leocorni" dal quale spariranno i nomi di tutti gli animali. La scelta del giorno non è casuale cadendo a ridosso del summit dei grandi della terra che a Parigi in quei giorni si interrogheranno su come salvare il pianeta. Un primo successo comunque è già stato messo in cassaforte come spiega il produttore e attore (Lost e Grand hotel Budapest) Fisher Steven: «Non sappiamo se Papa Francesco abbia visto il documentario - rivela - ma siamo da mesi in contatto con i suoi più stretti collaboratori per la realizzazione di un nuovo progetto. Siamo stati a Roma due volte negli ultimi mesi, entro tre settimana si saprà tutto». Inutile sottolineare che sia Louie che Stevens sono due ambientalisti più che convinti oltre che vegetariani, anzi vegani al punto da interrompere l'incontro con la stampa internazionale quando arrivano due piatti di vegan pasta con funghi annaffiati da altrettanti bicchieri di latte di soia. Ma siamo in America e forse anche questo fa spettacolo. Proiettato in anteprima al Sundance festival il documentario ha raccolto qualche critica per il contrasto tra le immagini platinate e la crudeltà delle scene come quella in cui si vedono essiccare al sole oltre 20 mila pinne di squali. «È un effetto voluto - dice il regista - ci interessava parlare ai più giovani, cambiare completante strada rispetto all'ambientalismo di Al Gore, per questo abbiamo pensato di ispirarci al film Ocean Eleven o a James Bond rendendo il documentario più eccitante e il risultato si è visto subito: adesso tutti i ragazzi non vedono ora di parlare della Bond auto che usiamo noi, che ovviamente è una vettura elettrica.

Il risultato è che è passato il nostro messaggio subliminale. Anche il viaggio più lungo inizia con un piccolo passo: basterebbe che ogni americano per una vota a settimana rinunciasse a carne, e uova per ottenere un beneficio ambientale simile al l'eliminazione di 7,5 milioni di automobili dalla circolazione». Ma questo, sottolinea Stevens, riguarda solo noi americani e non voi italiani che già siete virtuosi: «Sono stato in Sicilia e ho visto come siete all'avanguardia con aziende organiche e con il vostro cibo a km zero, per non parlare poi della dieta mediterranea, dovremmo proprio prendere esempio da voi»

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