Festival Venezia al via tra sobrietà e grandi star

Festival Venezia al via tra sobrietà e grandi star
di Gloria Satta
3 Minuti di Lettura
Giovedì 28 Agosto 2014, 08:27 - Ultimo aggiornamento: 29 Agosto, 14:45

VENEZIA - Inaugurazione che pi sobria non si pu con tante star in sala, un film molto applaudito - Birdman - sul cinema (ma non solo) e ovazione al Presidente Napolitano. Nell’anno in cui le scelte della Mostra sembrano concentrate più sui contenuti che sul glamour, il red carpet è stato dominato dal supercast del film di Iñárritu: Michael Keaton, Edward Norton, Emma Stone in prima fila hanno eccitato fan assiepati da ore.

La sfilata dei vip è stata vivacizzata dalla protesta contro i tagli di un migliaio di dipendenti comunali di Venezia, ai quali si sono uniti i centri sociali e i militanti di “No grandi navi”. Regale la madrina Luisa Ranieri in abito Armani di organza blu notte. In platea c’erano il ministro Franceschini, il direttore del Festival di Cannes Thierry Frémaux e Julie Gayet, la chiacchieratissima attrice francese considerata l’amante di Hollande.

La 71ma Mostra si è aperta all’insegna del rilancio: tutta nuova e funzionale la sala Darsena ristrutturata, proiettato verso il futuro della città il discorso di Napolitano. «La mia presenza», ha detto il capo dello Stato, scortato dal presidente della Biennale Paolo Baratta, «intende rendere merito alla Biennale, un’istituzione alla quale l’Italia deve molto del suo prestigio culturale e artistico e internazionale. Venezia è una città impareggiabile, scossa nelle sue rappresentanze pubbliche da vicende recenti, inquietanti e penose. La Biennale è un decisivo pilastro istituzionale. Venezia può ripartire dalla Biennale».

GIURIA

La giuria, guidata dal compositore francese Alexandre Desplat, ha già cominciato a lavorare. A quelli che continuano a considerare «audace» la scelta dell’autore di grandi colonne sonore, lo stesso Desplat ha replicato: «Non capisco dove sia il coraggio della Mostra, non sono un appestato. Come Rota, Ortolani e Morricone, ho lavorato con i più grande registi e mi auguro di aprire la strada ad altri presidenti di giuria musicisti. Guarderò i film in concorso con diligenza e benevolenza, sperando di scoprire mondi nuovi e punti di vista originali». Il giurato Carlo Verdone, acclamato sul red carpet come una rockstar, ha ribadito che difenderà i film italiani «se mi colpiranno con la loro qualità».

Baratta ha sottolineato l’ammodernamento del Lido: «Senza strutture adeguate non si può fare un grande festival». E il direttore della Mostra Barbera si è soffermato sul cambiamento in atto nel cinema: «La rivoluzione digitale ha cambiato tutto, il mercato tradizionale si riduce ma aumenta il consumo di film. Nel futuro la diffusione su Internet coabiterà con le sale, nel frattempo le grandi produzioni come Interstellar di Nolan e Big Eyes di Burton snobbano tutti i festival per uscire direttamente in sala».

ITALIA

Al Lido, Franceschini ha annunciato di aver firmato una direttiva che vincola la destinazione d'uso dei cinema con valore culturale e sociale, mentre nuovi incentivi fiscali serviranno ad attrarre in Italia le produzioni nazionali e internazionali. A proposito di aiuti al cinema, qualcuno ha chiesto a Napolitano se non è ora di approvare una nuova legge. «Auspico i provvedimenti migliori e realisticamente possibili destinati a stimolare la crescita del cinema italiano», ha risposto il Presidente, «ma ogni iniziativa di legge spetta al governo e al Parlamento».

© RIPRODUZIONE RISERVATA