Perché l’hashtag potrà anche essere stato lanciato come un gioco, al pari dei tanti altri utilizzati dalle III e IV generazioni di immigrati negli Usa come #growingupmexican, ma certe cose è meglio chiarirle una volta per tutte. E se, a un primo sguardo, è il cibo a dominare le migliaia di tweet che imperversano da giorni, andando oltre si scopre una “giovane Italia” con una sensibilità ben più articolata.
LE TORTE DI BUDDY
Il tweet più popolare è quello di @RickyGol22 (748 condivisioni e 643 stelline): “Ogni volta che un americano mette l’ananas sulla pizza, in Italia un pomodoro si suicida”. Il cibo è un tema sul quale gli italiani sono sensibili e le nuove generazioni – spesso rappresentate come divoratrici di “cibo spazzatura” - non sono da meno. “Questi si credono italiani solo perché comprano le torte da Buddy” cinguetta @HAVRYDRUGS citando Buddy Valastro, un italoamericano divenuto famoso come protagonista de “Il boss delle torte”, trasmissione in onda anche in Italia.
“Ma per favore, la metà degli italoamericani che scrivono #growingupitalian mette il ketchup nella pasta al posto del pomodoro” gli fa eco @crookvshank. Altri pubblicano immagini di cibi in scatola venduti nei supermercati Usa e spacciati per italiani: la Ricotta Cheese della Polly-o – “giuro di non aver mai visto una cosa del genere” scrive @louiszmile –, i Macaroni & cheese della Kraft – “E voi questa la chiamate pasta?!” commenta @raynbowvshar –, il sugo Prego.
SCUSATE SE È POCO
“Città come Roma, Firenze, Venezia, Torino all’estero se le sognano” scrive @Harriss94, che dimentica il sud Italia. Ci pensa allora Simone @spearsxvodka con le immagini-cartolina di tutte le regioni italiane e un unico commento: “scusate se è poco”. I canali di Venezia, il Duomo, il Colosseo, Firenze: “QUESTA è l’Italia. Non solo la pizza e la pasta” scrive @eudaimouis. San Pietro e il golfo di Napoli: “Ecco cosa significa crescere in Italia” cinguetta @escapewithotan. E con la semplicità delle parole di adolescenti che normalmente twittano dei One Direction, patrimoni dell’umanità tornano a vestirsi di tricolore. Anche l’orgoglio nazionale di Paolo è forte: “Tutti citano il cibo, le auto ma questa è l’Italia di persone che sono da esempio per l’umanità”. E pubblica le immagini di Borsellino, Leonardo da Vinci, Dante e Garibaldi. Sulla stessa linea, ma con più ironia e meno precisione storica, @AngelicaVona: “L’Inghilterra fu scoperta dai romani, l’America da Colombo, Doncaster fu fondata da Giulio Cesare. Fate meno i fighi siete tutti made in Italy”.
Alcuni tweet mirano invece a decostruire l’immaginario Usa, per cui il nostro Paese sarebbe fermo a quando gli avi dei giovani italoamericani sbarcavano sotto la Statua della Libertà. “Io non mai stata picchiata con un cucchiaio di legno e mia nonna non ha santini sul frigo” scrive @hemmoschannel. “Forse non sanno che gli asciugamani che loro mettono per “bellezza” servono per asciugarti dopo il bidet”, replica @_ashtonsmile a chi ha pubblicato foto di asciugamani che – se sei italiano negli States – metti in bagno ma non usi.
Una ragazza osserva “ma se l’immagine che hanno di noi è ferma a 100 anni fa, non sarà colpa nostra?”. Un’altra risponde: “in realtà anche noi non abbiamo un’immagine reale di loro”. Contro quella che @Indios007 definisce “l’apoteosi dello stereotipo italiano su twitter”, l’arma migliore è sempre l’ironia. Qualcuno cerca così di spiegare ai coetanei italoamericani che non tutto c’entra con le loro origini: “Un minuto di silenzio per tutti sti americani che vengono picchiati con i cucchiai di legno” scrive @AmyWhimsical. “Chiamate il telefono azzurro!”
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