Sofficini o cinema, la vittoria dell’ironia

di Davide Desario
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Martedì 18 Marzo 2014, 08:44 - Ultimo aggiornamento: 23:45
Supermercato. Il marito pone

gli acquisti sul nastro della cassa

dopo un po' dice alla moglie:

Ao’ ma sta a scoppia na guera? W Roma!




@DicintioEn



Il bello di vivere a Roma non è soltanto la sua Grande Bellezza. Ma molto spesso anche la grande ironia dei suoi abitanti. Perché i romani hanno un modo di affrontare la vita che è davvero unico per ironia e sarcasmo. E lo ritrovi dovunque: al supermercato, al cinema, per strada.



Così mentre ti aggiri tra gli scaffali dell’iperCoop di Euroma2 esplode a tutto volume una suoneria del cellulare con l’ultima hit del momento. Risponde ad alta voce un uomo sulla quarantina: «Vabbè, amò, se beccamo tra due minuti ai polli allo spiedo». Passi davanti al reparto surgelati e ascolti un anziano che spinge il carrello e si ferma davanti al frigorifero: «Certo che i sofficini so’ come Berlusconi - dice all moglie - ce stanno sempre».



Per strada è la stessa cosa. In via Cernaia c’è una mamma ottantenne con il figlio sui cinquanta, pochi capelli e tanti chili. Stanno attraversando. Lui si spazientisce: «Ah ma’, e sbrighete. Guarda che ce devi solo da passà sopra, mica e devi ridipigne». Lei neanche alza lo sguardo dalla strada e risponde: «Ah scemo, io me domanno sempre se t'ho fatto co’ tu’ padre o co n'orango tango». E al cinema è lo stesso. A Cineland, in sala stanno proiettando l’ultimo film di Ozpetek. È una scena clou: l’ex tronista Francesco Arca si spoglia nudo e si stende su Kasia Smutniak. Una ragazza sfodera il suo cellulare e scatta una foto al grande schermo con tanto di flash. Tutti gli spettatori si girano e lei candidamente spiega: «Aho, è troppo bono».



davide.desario@ilmessaggero.it