@claudiapepe3
Congratulazioni alla maestra Antonetta, prima classificata nella graduatoria ad esaurimento della scuola primaria in Provincia di Roma. La signora Antonetta è napoletana, ha compiuto 57 anni, e ha accumulato oltre venti anni di servizio come precaria in Campania.
Ora evidentemente ha deciso che è arrivato il momento di ottenere il posto fisso, anche a costo di allontanarsi da casa, perciò ha chiesto l'iscrizione nelle graduatorie della capitale guadagnando così la certezza dell'assunzione. Da domani sarà finalmente un'insegnante di ruolo. La sua storia è uno dei tanti paradossi del sistema scolastico italiano, dove un insegnante su sei non ha un contratto a tempo indeterminato e non si è mai capito bene perché. Ma non si creda che quello di Antonetta sia un caso isolato: sotto di lei, nell'elenco dei docenti in attesa di un inquadramento stabile, ci sono decine di colleghe cinquantasettenni, cinquantottenni e cinquantanovenni.
C'è Filomena Maria, napoletana pure lei, che sta per essere assunta all'età di 60 anni. C'è la casertana Angelina che è quasi arrivata a 61 anni. C'è la signora Attilia, che è romana e fra tre giorni ne compirà 62, ma non ha abbastanza punti per sperare nel posto fisso. E ancora scorrendo la lista si trovano due sessantatreenni, due sessantaquattrenni e tre sessantacinquenni. Tra queste la signora Maria Rosa, che a 65 anni potrà finalmente dire di essere un'insegnante di ruolo, un attimo prima di andare in pensione.
pietro.piovani@ilmessaggero.it