Fiumicino, in un video la verità sull'incendio: potrebbe essere nato fuori dal bar

Fiumicino, in un video la verità sull'incendio: potrebbe essere nato fuori dal bar
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Sabato 9 Maggio 2015, 14:27 - Ultimo aggiornamento: 14:28
L’informativa della Polaria dovrebbe arrivare questa mattina in procura. La ricostruzione dei fatti avviene attraverso le testimonianze, inclusa quella dei due operai che la sera la sera del 6 maggio, a poche ore dall’incendio divampato al Terminal 3 dell’aeroporto di Fiumicino, sono intervenuti per il surriscaldamento di un quadro elettrico, in un vano adiacente al bar ”My chef” dal quale sono poi partite le fiamme. Lo stesso immortalato dalle immagini delle telecamere di sicurezza: è il locale tecnico E09, che alle 23.59 di mercoledì notte, poco prima dello scoppio dell’incendio, si satura di fumo in 30 secondi. L’ipotesi più plausibile è che gli impianti dell’area più vecchia di tutto l’aeroporto siano stati sovraccaricati e che l’incendio, esploso dopo una piccola deflagrazione nel bar ”My chef”, possa aver avuto origine altrove. E, anche se nulla è ancora escluso, le dimensioni del rogo, a un primo esame, porterebbero a ritenere che le fiamme non abbiano avuto origine dal frigo del bar del locale. Saranno però le perizie a stabilire l’origine dell’incendio. Cioè la causa e il punto dal quale è partito. Intanto ci si chiede perché l’allarme non abbia funzionato. Sulla scrivania dei pm è attesa anche la prima relazione dei Vigili del Fuoco. Mentre qualche polemica riguarda l’intervento tardivo della polizia municipale di Fiumicino per gestire l’emergenza.

L’INFORMATIVA

E’ stata sentita a lungo dagli inquirenti la donna, dipendente del bar ”May chef”, che ha dato l’allarme rivolgendosi a due agenti polaria perché dal tubo che fa evaporare la condensa creata dal frigo stava uscendo fumo nero. Il primo tentativo è stato quello, vano, di utilizzare un estintore. Era trascorsa da poco mezzanotte. Poi la chiamata ai vigili del fuoco. Ma intanto la temperatura elevatissima aveva già provocato un ”effetto pistola” nella condotta: l’esplosione della griglia del condizionatore dell’impianto. E dopo le lingue di fuoco, è arrivato il fumo nero e densissimo. Quello che ha intossicato i passeggeri in attesa. Nell’informativa, circa tredici testimonianze, sono contenute anche quelle dei due tecnici intervenuti dopo le 22 su un impianto nella stessa area T3. C'erano già stati segnali di un surriscaldamento di un quadro elettrico presente in una stanza alla fine di un corridoio accessibile solo dalle forze dell’ordine. I due operai di una ditta esterna si sarebbero limitati ad azionare un sistema di raffreddamento, proprio in un vano diviso da una parete dal bar ”My chef”. Una versione non confermata da AdR che individua l’origine dell’incendio in un corto circuito degli impianti del bar. Ma sono le immagini a suscitare dubbi. Perché alle 23,59 il locale che ospita centraline e quadri elettrici, e che è chiuso da una porta, sarebbe stato già saturo di fumo nero. Proprio in quell’area risulterebbe che siano stati effettuati i lavori di manutenzione nelle ore immediatamente precedenti. Saranno comunque le relazioni della Polizia scientifica e dal nucleo investigativo antincendi dei Vigili del fuoco a dare le prime risposte.



LE PERIZIE

Ieri il pm Valentina Zavatta ha voluto effettuare di persona un sopralluogo per capire meglio come le fiamme abbiano potuto propagarsi così velocemente, sventrando il terminal. E le prime perizie tecniche disposte riguardano la sicurezza sul lavoro e le norme antincendio. In procura sono attese anche le carte sull’impiantistica e sulla gestione della sicurezza nel terminale.

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