Comune, ecco la lista delle società in vendita stilata dal neo assessore al bilancio Scozzese

Comune, ecco la lista delle società in vendita stilata dal neo assessore al bilancio Scozzese
di Simone Canettieri
3 Minuti di Lettura
Giovedì 12 Giugno 2014, 08:43 - Ultimo aggiornamento: 08:51
Il Comune stringe sul piano di rientro. Nel giorno della nomina di Silvia Scozzese, nuovo assessore al Bilancio, il Campidoglio stila la lista delle societ che

saranno dismesse, accorpate o soppresse. Tra le più importanti spicca Assicurazioni per Roma, partecipata al 75% da Palazzo Senatorio. Il tempo stringe: il piano di rientro dovrà essere presentato al Governo entro il 4 luglio. Uno dei capitoli più importanti riguarda proprio le società: dalle stime che trapelano dalla cabina di regia si punta a un risparmio di circa 200 milioni di euro all’anno.



La black list è stata già ”vistata” dai vertici della cabina di regia, a partire da Silvia Scozzese, da ieri assessore al Bilancio. Nel foglio ci sono scritti i nomi delle società coinvolte, in vari gradi, dal piano di rientro. Il Campidoglio infatti entro il 4 luglio dovrà presentare al Governo la riforma del Comune, pegno voluto da Renzi dopo l’ultimo Salva Roma. Ma la bozza del piano, come ha spiegato il sindaco Marino, è pronta, tanto che sarà portata entro metà mese a Palazzo Chigi.

La rivoluzione della macchina capitolina passa proprio dalla riorganizzazione della holding di Palazzo Senatorio: 89 aziende, tra municipalizzate e partecipate, molte delle quali vanno in ordine sparso senza produrre né utili e né servizi, ma solo costi e perdite per l’amministrazione. E quindi per i romani.



L’OPERAZIONE

Sottovoce e con molta prudenza dalla cabina di regia sperano che l’operazione società possa portare un risparmio per 200 milioni di euro l’anno. «Ma sono cifre ancora ballerine», spiega più di un tecnico. Perché l’ultima parola, come nel caso delle dismissioni, toccherà al mercato. Ecco, proprio le dismissioni: le forbici del sindaco Marino andranno a toccare diverse realtà. L’obiettivo è vendere quindi le quote di Assicurazioni per Roma (75% del Comune, il restante di Ama e Atac), Investimenti spa (21%), Centro agroalimentare (28%), Centrale del latte (6%), Centro ingrosso fiori (8%), At Lazio (19% e già in liquidazione).

Poi ci sono le società di secondo livello da incorporare con quelle ”madre”: è il caso di Ama soluzioni integrate e Atac Patrimonio. Giusto per spiegare un lato della vicenda: se entrambe le mosse - accorpamenti e dismissioni - andranno a buon fine, in un batter d’occhio scompariranno cda, gettoni di presenza, costi di gestione e strapuntini.



I NODI

In questo scenario di riassetto e ottimizzazione delle aziende, il Comune è pronto anche a spiccare il volo da Adr: la società che gestisce gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino è partecipata per l’1% dal Campidoglio. Anche questa presenza è data a forte rischio. I nodi da sciogliere riguardano, invece, la posizione di chi è in rosso fisso: Farmacap (40 strutture da due anni in perdita, il 20% delle quali è destinato a finire in vendita) e Risorse per Roma, altra spa in house. Una forte riorganizzazione è scritta.



LA FIRMA

Intanto, ieri pomeriggio la vertenza Comune-sindacati sul salario accessorio ha registrato «un’intesa politica», la prima dopo lo sciopero di venerdì scorso. Il vicesindaco Nieri e i confederali in serata sono usciti con un documento congiunto calibrato sulla reciproca collaborazione per arrivare un accordo. E oggi si riunisce il tavolo tecnico per parlare delle nuove indennità da legare alla produttività dei dipendenti. Lo scoglio del 31 luglio per arrivare alla riforma non sembra più insormontabile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA