Autisti Roma Tpl sospesi per aver parlato con Presa diretta, bavaglio per protesta in Campidoglio

Autisti Roma Tpl sospesi per aver parlato con Presa diretta, bavaglio per protesta in Campidoglio
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Giovedì 25 Settembre 2014, 18:36 - Ultimo aggiornamento: 18:50
Senza stipendio e senza parole. Questo lo striscione esposto in Assemblea capitolina dagli autisti di Roma Tpl e delegati sindacali Usb, che con un bavaglio bianco davanti alla bocca hanno portato la loro protesta in Campidoglio dopo la sospensione da parte dell'azienda Trotta Service del consorzio Roma Tpl, che gestisce le linee periferiche della Capitale, dei due colleghi che avevano rilasciato alcune dichiarazioni «non autorizzate» durante la puntata della trasmissione Rai Presa diretta.



All'apertura della seduta del consiglio comunale questo pomeriggio gli autisti della Trotta Bus service, e sindacalisti Usb hanno manifestato con un bavaglio bianco. «Non è giusto che i lavoratori denuncino i problemi del trasporto pubblico e rischino il posto di lavoro - commentano i manifestanti - .Ci stanno impedendo di parlare. Vogliamo che il sindaco Marino e il consiglio comunale affrontino la questione».



«Non è possibile che chiunque denunci lo stato indecente del trasporto pubblico di Roma venga licenziato. Chiediamo che il Consiglio comunale prenda atto di questa situazione gravissima - hanno gridato i lavoratori in Aula - e che insieme al sindaco e all'assessore competente affronti la questione. Non si può rischiare il posto di lavoro per aver parlato dei disservizi del tpl».



Intanto oggi Sinistra Ecologia e Libertà ha presentato in assemblea capitolina un'interrogazione al sindaco e all'assessore ai Trasporti Guido Improta per «verificare se i provvedimenti adottati dalla Società Trotta, della società del Consorzio Roma Tpl, siano giustificati da un reale comportamento diffamatorio da parte dei dipendenti o se, invece, sia in atto un' azione di ritorsione nei confronti dell'organizzazione sindacale che da anni denuncia questo tipo di carenze alle istituzioni responsabili del servizio e di effettuare una accurata verifica sullo stato, la manutenzione del parco vetture della società Trotta».



«La libertà di espressione è un diritto costituzionale. Chiediamo il reintegro all'azienda - spiegano il capogruppo di Sel Gianluca Peciola e la presidente della commissione Mobilità Anna Maria Cesaretti - e ad Atac di verificare quanto emerso dalla trasmissione circa le condizioni delle vetture. Ricordiamo che i lavoratori spesso percepiscono in ritardo i salari. L'ultimo risale al mese di luglio».



«Massima solidarietà ad Ilario e Valentino. Eppure la nostra Costituzione parla chiaro, all'art. 21, quando sancisce la libertà di pensiero ed il diritto di cronaca». Così i consiglieri capitolini del Movimento 5 stelle. «La domanda sorge spontanea: siamo ancora una democrazia? Un Paese libero? Ormai - aggiungono - non è più possibile neanche riportare la realtà ed informare i cittadini? Cittadini tra l'altro sempre più vessati da un trasporto pubblico al collasso, distrutto da 30 anni di mala politica? Chiediamo una presa di posizione netta da parte del sindaco e dell'assessore alla mobilità, volta alla tutela del diritto al lavoro, chiedendo a Roma TPL l'immediato reintegro dei due autisti».