Giustizia, Renzi: dimezzeremo cause civili, ridotta la chiusura estiva dei tribunali. Ma la maggioranza è divisa

Giustizia, Renzi: dimezzeremo cause civili, ridotta la chiusura estiva dei tribunali. Ma la maggioranza è divisa
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Mercoledì 27 Agosto 2014, 18:14 - Ultimo aggiornamento: 28 Agosto, 08:02

Maggioranza divisa sulla riforma della Giustizia. Nel vertice di oggi sono emerse differenze di approccio anche sulle priorit di cui riferirò al Consiglio dei Ministri, mantenendo però l'obiettivo di portare in quella sede tutto il lavoro elaborato», ha detto il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, al termine della riunione. Tempi di prescrizione dei reati, impugnazioni delle sentenze e intercettazioni sono i punti su cui non c'è accordo.

Renzi: dimezzare chiusura estiva tribunali. «Oggi la giustizia si ferma dall'1 agosto al 15 settembre. Noi proponiamo il dimezzamento della chiusura estiva dei tribunali: solo 20 giorni», ha scitto oggi il premier Matteo Renzi, su Twitter, illustrando uno dei punti della riforma della giustizia all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri di venerdì.

«Il nostro obiettivo è dimezzare entro mille giorni arretrato del civile e garantire processi in primo grado in un anno, anziché tre come oggi», ha aggiunto in un altro tweet.

La nuova responsabilità civile delle toghe arriverà in Consiglio dei ministri venerdì prossimo sotto forma di ddl delega. È quanto si apprende intanto da fonti di maggioranza dopo l'incontro con il ministro della Giustizia. In caso di malagiustizia il cittadino farà ricorso allo Stato che potrà rivalersi sul magistrato fino al 50% dello stipendio.

Divorzio più facile. Diventa anche più facile ottenere la separazione o il divorzio, grazie alla convenzione di negoziazione assistita da un avvocato. Lo prevede una delle bozze del decreto legge per accelerare lo smaltimento dei processi civili, che sarà all'esame del Consiglio dei ministri di venerdì. La convenzione, si legge nella bozza, potrà essere «conclusa tra coniugi, al fine di raggiungere una soluzione consensuale di separazione personale, di cessazione degli effetti civili del matrimonio».

Il nuovo strumento non potrà essere utilizzato nei casi di figli minori e maggiorenni incapaci o portatori di handicap grave o economicamente non autosufficienti. L'accordo raggiunto, si spiega nella bozza del decreto legge, «produce gli effetti e tiene luogo dei provvedimenti giudiziali che definiscono i procedimenti di separazione personale, di cessazione degli effetti civili del matrimonio, di scioglimento del matrimonio e di modifica delle condizioni di separazione o di divorzio». L'accordo, si precisa, non potrà contenere patti di trasferimento patrimoniale.

Le differenze nella maggioranza. «Dalla riunione della maggioranza - ha spiegato Orlando - è emersa una condivisione sui singoli punti dell'insieme delle cose che porteremo in Consiglio dei Ministri». C'è stato però un «confronto sulle diverse modalità per affrontare questi punti, un confronto che è stato utile e che ha migliorato alcune delle soluzioni».

Il Guardasigilli ha poi spiegato che tutto il lavoro svolto sarà portato al Consiglio dei Ministri: «Una parte riguarda il contrasto alla criminalità economica e il settore civile; l'aspetto ordinamentale del funzionamento della magistratura e una parte riguarda il processo penale. Su tutti questi punti andremo avanti - ha aggiunto - oggi anche con la

condivisione che si è rafforzata sull'impianto generale della riforma e con sottolineature che credo debbano essere prese in considerazione e comunque apprezzate adeguatamente nella discussione al Consiglio dei Ministri».

«La riunione di oggi sulla riforma della Giustizia ha fatto registrare la conferma della condivisione su alcuni punti tra cui la materia civile, le norme sulla criminalità economica, la riforma della magistratura onoraria», dice Enrico Costa, viceministro alla Giustizia ed esponente di Ncd, evidenziando, tuttavia, come su prescrizione, impugnazioni e intercettazioni siano «necessari approfondimenti».

«Preoccupazione per le garanzie ai cittadini sui tempi di prescrizione e sulla riduzione della possibilità di ricorsi in Appello e in Cassazione». Così il senatore Giacomo Caliendo ha sintetizzato la posizione di Forza Italia dopo l'incontro con il ministro della Giustizia Andrea Orlando sulla riforma. Su questi punti «ho espresso perplessità serie», ha detto Caliendo, e ha ricordato che la parte della riforma sulla giustizia penale sarà contenuta in disegni di legge delega e che quindi «la valuteremo in Parlamento».

Sulla riforma della giustizia la maggioranza è «in alto mare. E c'è un braccio di ferro tra Pd e Ncd. Le soluzioni non verranno dal Consiglio dei Ministri ma dall'incontro che non Orlando ma Renzi avrà in un Nazareno 2». Così Nicola Molteni, capogruppo della Lega in commissione Giustizia alla Camera, fa il punto sulla riforma della giustizia dopo l'incontro, assieme a una delegazione del proprio partito, con il ministro Orlando. Le soluzioni proposte sul civile sono solo «pannicelli caldi e nel penale gli elementi che dividono la maggioranza sono superiori a quelli che la accomunano», osserva Molteni. L'esponente della Lega sottolinea che allo stato «non c'è un testo» della riforma, e pur riconoscendo che Orlando «a differenza di Renzi ha scelto il dialogo», ricorda che l'attuale Guardasigilli resta comunque «il ministro degli otto euro di paghetta ai criminali».