Recanati, un successo Il giovane favoloso,
Paolo Tanoni: l'ho finanziato anch'io

L'avvocato Paolo Tanoni
di Nicola Paciarelli
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Domenica 16 Novembre 2014, 17:42 - Ultimo aggiornamento: 19:46
RECANATI - «Siamo soddisfattissimi, lo eravamo per l'opera in sé, lo siamo stati quando lo abbiamo visto in prima visione, così come quando abbiamo visto la grande affluenza di pubblico e il grande successo al botteghino è una conferma».



Con oltre cinque milioni di euro incassati e quasi 850mila spettatori, Il giovane favoloso, il film di Mario Martone su Giacomo Leopardi, si è conquistato in appena quattro settimane di programmazione il titolo di film italiano più visto e di maggiore incasso della stagione cinematografica. La soddisfazione espressa dall'avvocato recanatese Paolo Tanoni, vero e proprio Mecenate del film di Martone, è palpabile.



Avvocato Tanoni, per quale motivo ha deciso di finanziare quest'opera?

«Perché sono recanatese. Quando ho visto la qualità del regista e della produzione ho subito capito che si trattava di un'opera importante. Poi, grazie alla Fondazione Marche, ho coinvolto amici imprenditori per finanziare questo film».



Crede che sia questo il modo di dare risalto al nostro territorio?

«Il nostro scopo era quello di celebrare il poeta e i suoi luoghi, un modo, insomma, per dare una mano a far conoscere le bellezze del nostro territorio, grazie anche alla Fondazione Marche».



Avvocato, ha notato un riscontro positivo per Recanati e per il nostro territorio?

«Assolutamente sì. Già durante i primi due giorni di anteprima della proiezione del film, a Recanati il turismo è esploso. Si calcola che siano state oltre 50mila le presenze in appena due giorni. Tra l'altro, ho saputo anche che le prenotazioni invernali per le visite a Casa Leopardi sono aumentante e stanno crescendo in continuazione. Speriamo che il trend in crescita continui».



Avvocato Tanoni, il brand Leopardi è una delle tante espressioni culturali della nostra terra. É questo il modo giusto di dare valore alle nostre peculiarità?

«Credo che il brand, ovvero la marca, abbia un connotato più commerciale. Noi, come regione, purtroppo non siamo molto percepiti per le nostre eccellenze. Le Marche sono viste come luogo ameno, ma pochi conoscono quello che davvero ci caratterizza, ovvero le nostre bellezze territoriali e culturali. Invece ritengo che farci conoscere al di fuori della nostra realtà sia fondamentale e importantissimo per dare una spinta alla nostra capacità di essere imprenditori. Credo che sia proprio questo il compito degli imprenditori, e nel caso specifico del finanziamento del film della Fondazione Marche che opera anche con borse di studio e fondi, ovvero far conoscere il nostro territorio attraverso le tante eccellenze che ci caratterizzano. Noi ci proviamo con convinzione».