Ancona, il papà killer: «Sono disperato, forse dovevo morire io»

Ancona, il papà killer: «Sono disperato, forse dovevo morire io»
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Sabato 16 Maggio 2015, 19:01 - Ultimo aggiornamento: 17 Maggio, 11:10
ANCONA «Sono disperato, forse quella voce mi ha ingannato. Forse dovevo morire io». Così Luca Giustini, il papà killer di Ancona. A riferirli è lo psichiatra Renato Ariatti, il consulente nominato dalla procura che ha rilevato il totale vizio di mente del papà killer di Collemarino, per cui è stato prosciolto Il ferroviere 35enne, che il 17 agosto uccise a coltellate la figlia di diciotto mesi «è disperato dal pensiero e all’idea di aver tolto la vita alla sua bambina».



Ariatti parla dopo la sentenza emessa dal gup Paola Moscaroli, che ha assolto Giustini per totale incapacità di intendere e di volere disponendo, come misura di sicurezza, la libertà vigilata triennale in una casa di cura psichiatrica dell’ascolano. «Non è un vegetale - spiega Ariatti - Giustini si rende perfettamente conto di quello che ha fatto».



Il tormento e persino il pensiero del suicidio sarebbe sempre dietro l’angolo: «Non mi risulta che Luca Giustini abbia mai fatto dei tentativi concreti, ma ci sono larvatamente dei momenti in cui lui fa capire che la vita non vale più la pena di essere vissuta, dopodiché il passo è breve» piega lo psichiatra.