Attirata in cabina con l’inganno. Stuprata da tre ragazzi francesi poco più grandi di lei e anche da un minorenne. «Pensavo che il primo mi avesse portato in una sala di ritrovo, invece era la sua stanza. Me lo sono ritrovato addosso, lui e dopo gli altri». L’incubo per una liceale romana di 18 anni si è materializzato a bordo della nave da crociera sulla quale era in gita di istruzione per il Mediterraneo insieme ad altri compagni e scolaresche.
Il gruppetto di stranieri era appena salito al porto di Marsiglia, la violenza sarebbe avvenuta nella notte tra venerdì e sabato durante la navigazione verso Genova. «Vieni con me dai andiamo qua dentro che c’è altra gente», con questa scusa il primo dei quattro l’avrebbe portata nella camera e aggredita all’improvviso.
«MI È SALTATO ADDOSSO»
Una volta a Genova è intervenuta la polizia di frontiera. «Il primo mi ha aggredito all’improvviso, poi sono arrivati i due amici e un altro mi è saltato addosso, infine è sopraggiunto il quarto», ha raccontato la liceale sotto choc. Una versione la sua ricostruita momento dopo momento dagli agenti attraverso la visione e l’analisi di molte ore di riprese del circuito di videosorveglianza e le testimonianze dei compagni di scuola, di altri turisti e di alcuni inservienti. Alcuni frame avrebbero restituito la sequenza della ragazza quasi trascinata all’interno della cabina. Gli inquirenti sono convinti che i quattro ragazzi, oltretutto, avessero consumato un bel po’ di alcolici quella sera prima di abusare della diciottenne. E forse hanno fatto bere anche lei. Insomma, una serata da sballo finita nel peggiore dei modi.
Prima visitata e refertata dal medico di bordo, la studentessa aiutata da un’agente della polizia giudiziaria, è stata accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale San Martino di Genova dove è stato attivato il protocollo rosa riservato alle vittime di violenza sessuale. Risalita sulla nave, la ragazza non ha esitato a sporgere una formale denuncia querela nei confronti dei suoi presunti aggressori. Individuati e arrestati nel giro di poche ore.
Sabato la nave è rimasta ormeggiata in porto fino alle dieci della sera, ritardando il momento della ripartenza alla volta di Civitavecchia come previsto dall’itinerario di viaggio. I passeggeri a bordo erano circa quattromila, nessuno è potuto scendere. Sui social e nelle chat improvvisamente si era sparsa la voce di un possibile guasto a un motore, subito smentita. Nel frattempo gli investigatori stavano lavorando per raccogliere tutti gli elementi utili per cristallizzare la vicenda e fornire una dettagliata informativa alla Procura. Per i tre maggiorenni, tutti originari della Piccardia al confine con il Belgio, è scattato l’arresto con l’accusa di violenza sessuale di gruppo, mentre il minore è stato denunciato a piede libero e ha fatto già rientro in Francia. Oggi per gli arrestati, rinchiusi nel carcere femminile di Pontedecimo, dove c’è una sezione per i sex-offender, saranno ascoltati dal gip.
I DUE LICEI DI ROMA SUD
Erano due le scolaresche romane sulla nave, partite da Civitavecchia il 12 maggio e rientrate domenica dopo avere fatto tappa anche a Palermo, Ibiza e Valencia. Un viaggio che stava per giungere al termine e che aveva visto familiarizzare gli studenti dei due licei scientifici di altrettanti quartieri residenziali di Roma sud: «I ragazzi erano contenti, si era creato un bel clima tra di loro - racconta una dirigente scolastica - ora, però, sono sotto choc». Traumatizzati anche gli studenti degli istituti “La Farina” e “Basile” di Palermo e Milazzo che sabato avevano fatto sapere di essere rimasti fermi nel porto «perché una ragazza romana è stata violentata». «Sono dispiaciuti e increduli - fanno sapere i docenti - sarà un’esperienza di vita che non dimenticheranno e che aiuteremo a superare».
Non è la prima volta che le scuole siciliane avevano organizzato una crociera come viaggio di istruzione, con più tappe per dare modo agli studenti di visitare luoghi diversi e diverse culture. Una consuetudine sempre più diffusa specialmente in quelle città con vicinanza ai principali porti lungo le principali rotte turistiche. «Proprio l’estrema sorveglianza all’interno di queste navi è sempre stato un elemento a favore della nostra scelta - sostengono gli insegnanti siciliani -. Ogni angolo della nave è tenuto sotto controllo dalle telecamere e noi docenti con le scolaresche abbiamo sempre dei responsabili della sicurezza a cui fare riferimento. Ogni gita ha sempre dei rischi».