Trovata morta a 63 anni Sara Lenzi, figlia del portiere del grande Torino

Viveva ad Alba Adriatica da sola: deceduta per un improvviso malore

Trovata morta a 63 anni Sara Lenzi, figlia del portiere del grande Torino
di Tito Di Persio
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Sabato 4 Maggio 2024, 13:10

Trovata senza vita nella sua abitazione di Alba Adriatica, in provincia di Teramo, Sara Lenzi: aveva 63 anni ed era la figlia di Gastone, il portiere bolzanino che ha giocato in Serie A con la squadra del grande Torino (1950/51). Ad allertare i soccorsi sono stati gli amici perché la donna non rispondeva al telefono da tutto il giorno. Sul posto, verso le 18.20 di ieri, è intervenuta una squadra dei vigili del fuoco per aprire la porta, un’ambulanza e la medicalizzata del 118 da Giulianova. Una volta entrati in appartamento, i sanitari non hanno potuto far altro che constatare il decesso: la morte risalirebbe alle prime ore dell’alba. Sul luogo anche i carabinieri della compagnia di Alba per tutti i rilievi del caso. Non sono stati rilevati segni di effrazione, né ecchimosi e segni di violenza sul corpo della donna: si tratta di morte naturale. Il pm di turno ha subito firmato l’autorizzazione per la restituzione della salma alla famiglia. Ma la donna non ha nessuno e al momento, il corpo è stato trasferito all’obitorio dell’ospedale di Sant’Omero, in attesa degli amici del Trentino Alto Adige.


La donna, originaria di Bolzano, era nubile e viveva da sola. Lenzi si era trasferita ad Alba Adriatica nel 1999 per seguire la carriera del padre, Gastone, morto il 26 febbraio del 2021. Gastone Lenzi era un ex portiere e allenatore, nel corso della sua carriera, è arrivato fino alla Serie A con la maglia del Torino.

Nato a Bolzano nel 1927, Lenzi aveva iniziato a giocare a calcio nel Centro, squadra rionale di Bolzano, per poi passare nel 1945, alla prima squadra del Bolzano, e diventare portiere titolare e con cui ottenne la promozione in Serie B. Con la squadra biancorossa partecipò al campionato di Serie B. Nel 1949 andò allo Spezia, disputando un torneo ad alto livello, e a fine stagione venne ingaggiato dal Torino, in Serie A. Esordì nella massima serie il 4 marzo 1951, nel pareggio interno con l'Atalanta, e collezionò in tutto 7 presenze, dietro al titolare Emilio Buttarelli. Nel 1966 prese il patentino di allenatore e due anni più tardi guidò il Bolzano nel campionato di Serie C 1967/1968.

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