Rieti, intorno alla sede della Sabina universitas torna il degrado / Le foto

L'erba non sfalciata intorno la sede della Sabina universitas
di Emanuele Laurenzi
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Lunedì 26 Giugno 2023, 00:10

RIETI - Non c’è futuro oltre l’inaugurazione. Tagli del nastro e cerimonie pompose, poi il nulla, con aree recuperate che ri-precipitano nel degrado. Con gli unici interventi che arrivano dopo le segnalazioni de Il Messaggero, pezze troppo piccole su buchi enormi.

 

L'andamento. Dopo meno di due mesi, l’area intorno alla Sabina universitas (ri)torna nel degrado: erba alta nelle aiuole, sporcizia nei vicoli e nelle piazzette, nessun segno di cura o di intervento. Tutto nel pieno centro storico della città, a una manciata di passi dagli archi del Vescovado e nel bel mezzo del fine settimana della festa più importante per Rieti, ovvero quella dedicata alla processione dei ceri in onore di Sant’Antonio, che ha portato migliaia di persone nella zona. Il peggior spot per la città.

Lo scenario. Eppure all’inizio di aprile qualcosa sembrava essere cambiato. Dopo la denuncia del Messaggero, c’era stato un rapido intervento di pulizia, con lo scopo di restituire decoro e dignità a tutta la zona intorno a Palazzo Aluffi.

Ieri le lancette sembravano tornate indietro a quei giorni, visto che tutto era come allora: bottiglie, cartacce e cicche di sigarette ovunque, testimonianze dell’ennesimo pieno del sabato sera, poi erba alta e abbandono praticamente ovunque. Le scalette che collegano la piccola piazzetta con via Sant’Agnese sono state definitivamente chiuse con un cancello, pare dopo un incidente capitato a un impiegato dell’università. Lo sbocco su vicolo Severi è ridotto anche peggio, con l’erba che sta spuntando sull’asfalto e scarti di lavori ammucchiati in un angolo e lasciati pericolosamente incustoditi. Quella zona e quel palazzo sono stati oggetto di quasi due decenni di lavori, recuperati con i fondi del sisma 1997: l’11 aprile del 2022 la consegna, col taglio del nastro della nuova struttura fatto in pompa magna. Uno accanto all’altro per la foto di rito, l’allora presidente della Provincia, Mariano Calisse, accompagnato da una schiera di politici e personalità locali. Tutti pronti a metterci la faccia nel momento della festa, poi più nulla. Struttura inaugurata, struttura abbandonata, insomma, come troppe volte succede. Con l’unica variante che, magari anche stavolta, dopo la segnalazione del Messaggero arriverà un intervento in fretta e furia a mettere una toppa troppo piccola su un buco troppo grande.

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