Ariston "espropriata", il sindaco di Fabriano e l’Unione montana: «Atto di forza inaccettabile contro l’azienda-simbolo»

Ariston "espropriata", il sindaco di Fabriano e l’Unione montana: «Atto di forza inaccettabile contro l’azienda-simbolo»
di Aminto Camilli
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Martedì 30 Aprile 2024, 02:45 - Ultimo aggiornamento: 12:41

FABRIANO -  Approderà in consiglio regionale, grazie a un’interrogazione del capogruppo consiliare del Pd Maurizio Mangialardi, la questione della nazionalizzazione, da parte di Vladimir Putin, dello stabilimento russo di Ariston Group di Vsevolozsk, vicino a San Pietroburgo, e dei suoi uffici commerciali. Ma, a ben vedere, il problema sta generando una forte mobilitazione delle istituzioni pure a livello strettamente locale e comprensoriale, poiché la decisione del presidente russo ha suscitato non poca apprensione nel nostro territorio, come testimonia la sindaca di Fabriano Daniela Ghergo.

«Ariston Group è solida – spiega Ghergo – ed ora la comunità fabrianese è sconcertata di fronte a un atto di forza a danno dell’azienda simbolo di Fabriano.

La città ha manifestato vicinanza alla proprietà e solidarietà ai dipendenti, auspicando che questo grave atto non abbia per l’azienda stessa ripercussioni economiche e occupazionali. Nel contempo, confidiamo nella positiva interlocuzione del governo italiano che si è mosso con prontezza alla ricerca di una soluzione».

La tutela

Il caso verrà affrontato in consiglio regionale con Mangialardi che chiede al governatore Francesco Acquaroli quali iniziative intende prendere nei confronti del governo nazionale, al fine di tutelare gli stabilimenti di Ariston e quelli di altre aziende marchigiane operanti in Russia. Il fatto è che, nonostante il trasferimento del sito e della sede commerciale di Ariston Group a Gazprom, controllata dal governo russo, sia temporaneo, in questi casi resta estremamente arduo capire come potrebbe evolvere la situazione. Di qui, la necessità di agire con determinazione e in ogni modo possibile in difesa dell’azienda. «Fin dall’inizio dell’aggressione russa – osserva Mangialardi – oltre alla prioritaria questione umanitaria, indicavo tra le emergenze proprio la necessità di tutelare la nostra economia e le nostre aziende che da decenni hanno profondi legami con la Federazione Russa. Purtroppo, non è stato fatto nulla per chiedere un immediato cessate il fuoco né per mettere al sicuro le nostre imprese». Adesso, invece, non si può più tergiversare. «Spero che il governatore Acquaroli o chi per lui – aggiunge Mangialardi – si attivi nei confronti del governo nazionale per dare delle risposte alle angosce del nostro territorio».

La condanna

Condanna l’improvvisa azione di Vladimir Putin anche il consiglio dell’Unione Montana dell’Esino-Frasassi, che manifesta solidarietà e vicinanza ad Ariston Group e al suo presidente Paolo Merloni. «L’atto di Putin – sottolineano il presidente Giancarlo Sagramola e i sindaci di Fabriano, Sassoferrato, Cerreto d’Esi, Serra San Quirico, Cupramontana, Mergo e Staffolo – sconfessa 20 anni di presenza di Ariston in Russia con uno stabilimento che dà lavoro a 200 dipendenti tra diretti e indiretti. I riflessi in Borsa si sono già visti con una discesa dell’Ariston Holding di quasi il 2%. Siamo preoccupati per questo atto autoritaria e invitiamo le istituzioni, Regione Marche e Governo in primis, ad adottare tutte le misure necessarie per il ripristino della legalità». 
 

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