Alla fine le forze sono finite. Gianluca Mancini non ce l’ha fatta ad arginare una Atalanta straripante reduce da una finale di Europa League conquistata appena tre giorni prima e da tanta voglia di arrivare in Champions attraverso il campionato senza lasciare nulla di intentato. Avrebbe voluto riscattarsi dopo l’autogol di Leverkusen e invece ha peggiorato la situazione. I due gol segnati da De Ketelaere sono in gran parte sua responsabilità. Nel primo gli ha lasciato troppo spazio in area, di fatto è saltata la marcatura, il belga si è accentrato, spostato il pallone e tirato indisturbato. Inoltre, Ndicka non ha avuto nemmeno la forza di raddoppiare. Nel secondo ha permesso a Scamacca di verticalizzare per Koopmeiners che con un passaggio semplicissimo è riuscito a servire il centrocampista che ha segnato il raddoppio. Quello che è successo dopo per certi versi è ancora peggio, perché l’Atalanta ha fatto quello che ha voluto nell’area giallorossa. A metà secondo tempo la Dea è riuscita anche fare tiki-taka in area avversaria. Un domino totale che è stato favorito soprattutto dallo stato fisico della linea difensiva che è apparsa senza energie. Soprattutto Mancini, reduce da una serie di straordinari durante i quali ha dovuto stringere i denti per mancanza di alternative valide. Non è un segreto il suo problema di pubalgia che ogni tanto lo costringe ad allenamenti differenziati. Contro la Juventus ha riposato, ma per il resto ha sempre giocato 90 minuti diventando anche decisivo.
Atalanta-Roma, le pagelle: Pellegrini non basta, Lukaku non brilla. Baldanzi insufficiente
MOMENTO PEGGIORE
La rete contro la Lazio e le due segnate in Coppa contro il Milan hanno rappresentato il momento migliore della stagione.