Le vespe orientalis, seppur con un netto ritardo dovute alle piogge delle settimane scorse, sono ritornate nella Capitale. E dopo il ( doppio) nido rinvenuto la scorsa settimana in via delle Fornaci, un altro è stato trovato nella giornata di ieri in un appartamento a Monteverde. 10 operaie ed una regina sono state individuate, rimosse e l’abitazione - prossima alla vendita - è stata messa in totale sicurezza.
CHE COSA È SUCCESSO?
Le notizie diffuse negli ultimi mesi circa gli sciami di api e nidi di vespe hanno fatto il giro della Capitale.
IL CONSIGLIO DELL’ESPERTO
«Se avvertiamo ronzii e la casa è disabitata da diverso tempo è sempre bene far attenzione. Le vespe si smarriscono all’interno dell’abitazione perché non riescono a tornare nel nido e per questo iniziano a pungere ovunque: sulle mura, sui mobili. Se poi nidificano all’interno dell’avvolgibile bloccano il rotolo. Al rientro in casa, verifichiamo con calma se ci sono insetti che entrano ed escono. Perché se tiriamo su le serrande con velocità c’è il rischio di rottura del nido con la conseguenza di un violento attacco da parte delle vespe». «Le orientalis - ha specificato Lunerti - hanno un veleno diverso dai calabroni europei. Sono molto aggressive. E quindi maggior accortezza consigliata soprattutto alle categorie a rischio: agli ipersensibili, a coloro con seri problemi di salute e allergie importanti».
«Un altro pericolo, soprattutto nei mesi estivi - ha aggiunto l’etologo - sono le terrazze romane». «Mentre le api si orientano con il sole, le orientalis vanno nel panico con le luci esterne. Il loro sistema di orientamento subisce un tilt. Raccomando sempre le luci a Led: hanno un minor consumo e sono state addirittura create per attirare il 50% in meno degli insetti».