Chiara Galiazzo, esce il suo secondo disco: «Riparto dagli anni '60»

Chiara Galiazzo
di Simona Orlando
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Martedì 7 Ottobre 2014, 05:50 - Ultimo aggiornamento: 8 Ottobre, 20:29

Due “X Factor” fa Chiara Galiazzo vinceva senza aver mai temuto un ballottaggio, spianandosi la strada per il Festival di Sanremo e per il suo disco d'esordio.

Cercava Un posto nel mondo (che ha venduto bene, trentamila copie) e ora ha trovato Un giorno di sole, secondo disco in uscita oggi e trainato dall'omonimo singolo, dall'atmosfera anni Sessanta, subito finito primo in classifica su iTunes.

Nel 2013 hanno fatto successo la sua rivisitazione dello standard Over The Rainbow, il duetto con Fiorella Mannoia in Mille passi e con Mika in Stardust, ma stavolta non c'è spazio per cover e colleghi.

C'è lei, la sua voce, in undici tracce, accompagnata da una squadra di autori fidati, fra cui Pacifico e Daniele Magro (anche lui ex di “X Factor”), che hanno condiviso le sue “paranoie”.

Oggi alle 18 Chiara incontra i fan alla IBS di Roma, e intanto prepara il suo prossimo tour, probabilmente nei teatri.

Chiara, è un po' che manca dalla circolazione. Più eccitata o impaurita?

«Entrambe le cose. E' difficile mettersi in gioco completamente e aspettare la reazione altrui. Ma ora che ho in mano la copia fisica del disco, su cui ho faticato un anno e mezzo, è davvero il mio giorno di sole».

È stato un periodo buio?

«Direi complesso, con alti e bassi, ma credo sia fisiologico. I cambiamenti veloci all'inizio ti confondono, ti frullano, poi hai bisogno di riordinare le idee. E intanto che le riordini, prima di trovare la luce, puoi attraversare momenti negativi»

Il successo non è come se lo aspettava?

«Ho sempre sognato di averlo come cantante, e sono grata per quello che mi è capitato, solo che bisogna corazzarsi per gestirlo. Dice bene Spiderman: grandi poteri, grandi responsabilità»

È molto dimagrita, indossa la gonna con disinvoltura, sembra più sicura di sé. È cambiato il rapporto col suo corpo?

«È cambiato, in peggio, quando sono uscita da X Factor. Ero incasinata mentalmente e questo si rifletteva nel mio aspetto. L'esposizione mediatica porta a critiche feroci, soprattutto sul web, e io non avevo armi di difesa. Se ero nervosa, mangiavo senza misure, e ho finito per mettere su parecchi chili. Ora che mi sono calmata, sono tornata com'ero. Non ho fatto nessuna dieta. Semplicemente il mio cervello è in salute e lo è anche il mio fisico»

Nel nuovo disco ci sono meno ballate e più pezzi veloci, molti cori gioiosi e clapping. Voleva trasmettere positività?

«Avevo bisogno di pezzi che motivassero me e gli ascoltatori. Si capisce già dai titoli Il meglio che puoi dare, Qualcosa resta sempre, La vita da vivere, che è diventato il mio motto.

L'energia viene dalla voglia di esprimermi e di fare un cd che coniughi melodia italiana e arrangiamenti freschi, che abbia un respiro internazionale, tenendo a mente la lezione di Florence and The Machine».

I brani ballabili non hanno però testi allegri. Le piaceva il contrasto?

«Fare canzoni simili è una bella libertà. Amo il contrasto fra i contenuti profondi e la musica spensierata. È così che sono fatta anche io».

“Il rimedio, la vita e la cura” è il suo pezzo struggente, insieme a “Amore Infinito”. L'amore è un argomento che non la stanca?

«Può essere un tema banale ma abbiamo cercato di trattarlo in modo non scontato. Sembro un tipo svampito ma sono molto attenta a quello che dico, da sempre. Se una cosa non la sento nel profondo, non riesco proprio a cantarla».

Una donna forte che cita in “Nomade” è Frida Kahlo.

«La ammiro da tanti anni, è riuscita a mettere insieme personalità e talento, sofferenza e passione. E poi ha detto quella frase: La realtà non serve se hai ali dietro a te. Bellissima».

All'esame Sanremo si presenterà?

«Mi piacerebbe molto, resta un palco stupendo»