Sugar tax, ipotesi ritocco in Parlamento: rinvio al 2026 o aliquota abbassata

Per l'associazione la tassa obbligherebbe le aziende ad alzare i prezzi ai clienti

Sugar tax, ipotesi ritocco in Parlamento: ipotesi rinvio al 2026 o aliquota abbassata
di Giacomo Andreoli
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Lunedì 13 Maggio 2024, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 08:02

Pressing dell'industria delle bevende zuccherate e di Forza Italia per cambiare la sugar tax. Rinviandola al 2026 o abbassando ancora l'aliquota. La tassa, secondo un emendamento del governo al Superbonus, partirebbe dopo quattro anni e mezzo di rinvii, il prossimo 1 luglio, per 5 centesimi al litro (13 centesimi al chilo per i prodotti in bustina). «Ci impegniamo - ha ribadito ieri il deputato forzista Alessandro Cattaneo - ad azzerare la tassa». Anche perché, secondo il vicepremier Antonio Tajani, «frutta pochi milioni (qualche centinaio) per lo Stato e può avere effetti pesanti sul settore». «Ci sono ancora margini in Parlamento per rinviare l'imposta» gli fa eco il presidente di Assobibe, Giangiacomo Pierini. L'associazione ricorda come la maggioranza sia da sempre contraria all'imposta.

Per l'associazione la tassa obbligherebbe le aziende ad alzare i prezzi ai clienti «perché aumenta del 14% la fiscalità su litro di prodotto, in un momento in cui i tassi di interesse sui mutui sono ancora alti». L'effetto, secondo Nomisma, sarebbe di una contrazione delle vendite (-16%), degli investimenti (-46 milioni), degli acquisti di materia prima (-400 milioni), oltre ai rischi occupazionali (per 5mila lavoratori). Contraria anche la Uila-Uil, che parla di rischio «riduzione di consumi interni ed export». Si invita quindi il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, al dietrofront. La norma, comunque, oltre a mettere risorse nelle casse pubbliche, nasce per disincentivare l'acquisto di bevande che dietologi e scienziati dell'alimentazione invitano ad assumere in modo limitato. Per chi non paga l'imposta è prevista una sanzione da 250 euro e fino al quintuplo della cifra evasa. Per il ritardato pagamento c'è una sanzione pari al 25% del dovuto. Chi non presenta la dichiarazione mensile per calcolare la tassa rischia una sanzione fino a 2.500 euro.

 

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