L'impresa di espugnare Empoli nello scontro diretto per la salvezza non è riuscita al Frosinone. È mancato il guizzo vincente, il cinismo per colpire. Eppure le occasioni, seppur poche, non sono mancate. I tre punti avrebbero consentito ai Leoni di compiere l'agognato scatto nello sprint finale e di proiettarsi verso acque meno agitate della classifica.
Nella battaglia del "Castellani", tra duelli, tensione e paura di perdere di entrambe le compagini, ne è uscito un pareggio a reti bianche che tiene ancora vive le speranze dei canarini di staccare il pass per la permanenza in A.
E nel dopogara non a caso, recriminando per la mancanza di lucidità e concretezza negli ultimi metri, si è soffermato su alcuni aspetti: il valore della prestazione collettiva ("ottima prova"), la porta canarina inviolata da 270' ("incameriamo un altro clean sheet"), il sesto risultato utile consecutivo inanellato da marzo (prima volta per il Frosinone nelle tre annate in A) e il predominio territoriale avuto dalla squadra nell'arco dei novanta minuti. È il bicchiere pieno del Frosinone e fare leva su ciò, sui progressi, è salutare per mantenere granitico lo spirito di gruppo nello spogliatoio, alta la concentrazione e soprattutto per rafforzare nei Leoni la consapevolezza che tutto è possibile. Soprattutto nel momento più delicato del campionato, quando mancano appena tre gare da giocare e il rush finale non permette distrazioni.
E se il profilo psicologico abbinato alle motivazioni assume una rilevanza fondamentale, dall'altra parte non si può fare a meno di guardare la classifica. Frosinone e Empoli sono salite a 32 punti, appena sopra la zona rossa, a una lunghezza dal Cagliari. Il Verona ha allungato e naviga a quota 34. Il Sassuolo non demorde e ha accorciato le distanze portandosi a 29, affiancando l'Udinese. Insomma, è piena bagarre per evitare le altre due porte della B. E stasera occhi puntati sul match dei friulani, che in caso di successo sul Napoli ridisegnerebbero la parte bassa della graduatoria.