Undicesima bandiera blu, ma a Latina Lido è ancora pieno inverno

Stagione balneare ormai alle porte, ma mancano i servizi: passerelle inutilizzabili e servizi inesistenti

Undicesima bandiera blu, ma a Latina Lido è ancora pieno inverno
di Lorenzo Salone
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Sabato 18 Maggio 2024, 07:25

Latina ha ottenuto per l’undicesima volta consecutiva la Bandiera Blu, il riconoscimento che oltre a garantire l’ottima qualità dell’acqua di una marina, dà ai turisti la certezza di poter usufruire di servizi di alto livello. Ma cosa offre oggi, a metà maggio, il lungomare del capoluogo a chi vuole godersi una giornata di mare? A 15 giorni da giugno sembra piuttosto il mare d’inverno, un mix di abbandono fuori stagione e di preparativi ancora all’inizio. Ma soprattutto: è passato un altro anno e i problemi sono sempre gli stessi.

LE PASSERELLE
Nel tratto b del lungomare, quello di pregio, quello che rientra nei confini del parco nazionale, la spiaggia si raggiunge scavalcando la duna con le passerelle di legno. Come alla fine di ogni inverno sono malandate, ma di lavori di ripristino per ora non c’è traccia. In molti casi mancano tratti di corrimano. Spesso i gradini delle scalette sono molto alti, fatto che non rappresenta certamente un problema per chi è nel pieno delle sue forze, ma che è certamente un disagio quando si parla di anziani o di persone che avrebbero bisogno di un appoggio saldo, sicuro, e di una discesa comoda alla spiaggia. Per questo ci sono passerelle accessibili alle persone con disabilità, sono le ultime realizzate e sembrano quelle messe meglio. In questo caso, però, c’è un problema non da poco: la totale assenza di passerelle in plastica che, una volta arrivati in spiaggia, permettano a chi è in carrozzina di raggiungere il mare. Al momento non ce n’è traccia. Questo sia sul lato sinistro che su quello destro (tratto A). A prescindere dalla stagione estiva, l’accesso al mare, per tutti, dovrebbe essere un diritto di cui godere 365 giorni l’anno, visto anche il clima favorevole che caratterizza il nostro territorio.

Sul lato destro, inoltre, dove le passerelle possono essere meno complesse per via di una duna meno alta e fitta, queste sono poco manutenute e talvolta invase dalla sabbia, fatto che impedisce il passaggio comodo di una carrozzina, ovvero l’utilizzo per cui erano state pensate e implementate.

C’è poi il caso curioso dell’ultima passerella prima di Foce Verde, segnalata come fruibile dalle persone con disabilità, dove però non c’è la minima traccia di una passerella, neanche per persone autonome e anzi, quello che prima era l’accesso al mare è ora murato. Qui è lì invece, ci sono anche i resti di quelle strutture in legno che molti anni fa fornivano ombra all’uscita dal mare e ora sembrano installazioni postmoderne.

Restando sul lato destro, c’è la questione “pista ciclabile”. Venendo da Via del Lido in bici, si può effettuare la svolta sul tratto A e dopo 400 metri la pista termina improvvisamente per poi riprendere con l’inizio del senso unico, costringendo i ciclisti a viaggiare per circa un chilometro e mezzo non in sicurezza. Anche questo è un problema atavico, è passato un altro anno e non è stato risolto.

Per chi utilizza una bicicletta è difficile anche parcheggiarla: le rastrelliere sono molto poche, poste in concomitanza degli accessi alla spiaggia previsti dal comune, che sul lato destro non sono molto numerosi, anzi. In generale, a prescindere dalle situazioni specifiche, la sensazione diffusa è di degrado, con una presenza di cestini totalmente sottodimensionata rispetto a quello che sarebbe il bisogno effettivo. Il risultato? La spazzatura deborda e lo spettacolo è indecoroso. Quanto ai cestini in spiaggia, per il momento non sono stati neppure installati. Inutile dire: l’assenza di servizi igienici è totale. Quanto alle fontanelle di acqua potabile ce ne sono solo due a Foce Verde.

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