Rapinò la sala slot di Alba Adriatica, 26enne tradito dalla collana e dai tatuaggi

Qualche ora prima del furto sua nonna aveva chiamato i carabinieri perché il ragazzo, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, aveva schiaffeggiato una cugina e per poi uscire con un coltello

Rapinò la sala slot di Alba Adriatica, 26enne tradito dalla collana e dai tatuaggi
di Teodora Poeta
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Sabato 11 Maggio 2024, 07:00

Lo scorso agosto ha rapinato la sala giochi Gold Bet di Alba Adriatica riuscendo a portar via l’incasso della serata dopo che qualche ora prima sua nonna aveva chiamato i carabinieri perché il nipote a casa, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, aveva schiaffeggiato una cugina e poi era uscito con un coltello. Ad incastrarlo per la rapina è stato un suo tatuaggio e una particolare collana indossata dal giovane, un 26enne di etnia rom, D.M.L., ancora detenuto in carcere.

La perizia

Ieri, i giudici del collegio, hanno disposto, su richiesta del suo difensore, l’avvocato Gianfranco Di Marcello, una perizia psichiatrica per accertare la capacità di intendere e volere al momento del fatto, la capacità di stare in giudizio e la sua pericolosità sociale.

Il 26enne, che ha problemi di tossicodipendenza, stando ai suoi precedenti accertamenti clinici avrebbe una diagnosi di ritardo mentale. A giugno verrà, ora, conferito l’incarico peritale allo psichiatra Luigi Olivieri. Sono stati i militari dell’Arma, che hanno seguito le indagini, ieri, in aula, ha confermare che un tatuaggio sul palmo di una mano e la collana indossata sono stati fondamentali per arrivare al 26enne, così come il cappellino bianco che portava e che la nonna aveva descritto. Quando è entrato ha anche tentato di travisare il volto con un foulard scuro, che gli ha lasciato scoperta solo la parte superiore del viso. Il bottino fu di circa 3.700 euro.

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