San Gemini, coppia truffata col finto incidente ma i carabinieri incastrano i due giovani campani

L'auto presa a noleggio ripresa dalle telecamere private

San Gemini, coppia truffata col finto incidente ma i carabinieri incastrano i due giovani campani
di Nicoletta Gigli
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Mercoledì 1 Maggio 2024, 00:35

SAN GEMINI - «Tuo figlio ha provocato un brutto incidente, ha investito una donna e sta al pronto soccorso dell’ospedale, vieni subito».

Il finto maresciallo dell’arma resta al telefono con l’anziana di San Gemini che corre al “Santa Maria” mentre il finto avvocato chiama il marito della donna e gli chiede 20mila euro per risarcire la vittima dell’incidente che è in fin di vita.

L’anziano mette insieme tutto quello che ha in casa, 4mila euro tra denaro contante e gioielli, che consegna al finto legale per salvare suo figlio che è nei guai.

I due truffatori stavolta sbattono male perché i carabinieri della stazione di San Gemini, avvisati dall’anziana che si è insospettita perché suo figlio al pronto soccorso non c’era, riescono a dare loro un nome e a denunciarli.

Si tratta di un 24enne con precedenti specifici e di un ventenne incensurato, entrambi della provincia di Caserta, denunciati per truffa in concorso.

Il raggiro va in scena la mattina dell’11 aprile ed è di quelli da manuale.

In azione c’è ancora il finto maresciallo che chiama la donna, racconta dell’incidente del figlio che ha investito una persona e la invita ad andare di corsa all’ospedale di Terni.

L’abile truffatore, come sempre accade, si fa dare anche il numero di cellulare del marito della signora e mentre lei è fuori casa l’anziano coniuge viene chiamato dal finto avvocato.

Ha il tono professionale e convincente, chiede 20mila euro per risarcire la vittima dell’investimento e l’uomo non ci pensa su neppure per un istante. Mette in fretta in una busta gioielli e contanti che consegna al finto legale che lo ha raggiunto a casa.

A fiutare l’inganno è sua moglie. In ospedale suo figlio non c’è e quando scopre che il marito ha consegnato oro e denaro chiama il 112. Le indagini dei militari del posto si avvalgono delle immagini girate da una telecamera privata che ha immortalato la targa dell’auto presa a noleggio dai due campani. Il finto avvocato viene riconosciuto dalla vittima e per lui e il “collega” scattano le denunce.

Ora è caccia ai complici, con i carabinieri che mettono in guardia i cittadini messi a dura prova dai truffatori: «Diffidare sempre da richieste di denaro o beni da consegnare a sedicenti avvocati o appartenenti all’arma dato che, in nessun caso, sono previste cauzioni per il rilascio di persone eventualmente coinvolte in presunte attività delittuose. Non aprire mai la porta di casa ad estranei, verificare subito con i parenti le notizie che arrivano da finti avvocati o marescialli e chiamare il 112».

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