Ostia, dal racket occupazioni alla droga: gli affari del clan ai nuovi rampolli

La piramide criminale degli Spada potrebbe essere ancora ben saldata alla base per controllare i traffici e il business di sempre

Ostia, dal racket occupazioni alla droga: gli affari del clan ai nuovi rampolli
di Mirko Polisano
3 Minuti di Lettura
Venerdì 10 Maggio 2024, 00:44

I vertici in carcere, i “rampolli” con minime misure ristrettive, gli affiliati e i gregari a piede libero. La piramide criminale degli Spada potrebbe essere ancora ben saldata alla base per controllare i traffici e il business di sempre: dal racket delle occupazioni delle case popolari allo spaccio di droga. Il capo è Carmine Spada, detto Romoletto, Carmine Spada arrestato nel 2018 durante la maxi-operazione che ha visto entrare in carcere trentadue esponenti della cosca di Ostia. L'uomo è accusato non solo di essere ai vertici dell'organizzazione mafiosa, ma anche di aver ucciso due uomini nel 2011, in pieno centro.

GLI OMICIDI

Proprio quegli omicidi segnarono il passaggio del potere dal clan Fasciani a quello Spada, con la nuova ridefinizione degli assetti criminali del litorale.

Nel giugno dello scorso anno nel corso del processo di Appello-bis gli è stato confermato l’ergastolo. Il fratello, Roberto - quello della testata alla troupe Rai - ha scontato la pena proprio per quel gesto aggravato dal «metodo mafioso» e fu rimesso in libertà nel 2022, accolto dai fuochi d’artificio della piazza. Trattamento che si riserva ai veri boss. Roberto è stato poi arrestato nuovamente - tutt’ora è recluso nel carcere di Civitavecchia - nel luglio scorso per aver violato le disposizioni restrittive: non poteva uscire dai confini del Comune di Roma.

I GREGARI

Con i fratelli Carmine e Roberto fuori gioco, si è aperta la corsa per guidare gli affari di famiglia C’è l’altro fratello, Armando. In passato coinvolto in giri di usura ed estorsioni. Assolto nel settembre del 2019 è in stato di libertà. Ma il suo peso all’interno dell’organizzazione è nota a molti, come emergeva dalle carte della procura: «sovraintende al settore del controllo delle attività economiche e della gestione delle intestazioni fittizie, svolgendo funzioni organizzative in relazione a usura ed estorsioni». Ci sono poi i “rampolli” del clan. Sono i due cugini di Roberto e Spada arrestati nel maggio del 2021 per spaccio di stupefacenti, sequestro di persona, estorsione e riduzione in schiavitù, sono sottoposti all’obbligo di firma. A chiudere il cerchio, gli affiliati: cognati del boss e nipoti. Tutti pronti a prendere lo scettro. «In natura i vuoti non esistono», ripetono le forze inquirenti. E la scelta di un nuovo capo che prenda in mano le fila dell’organizzazione criminale è da considerarsi fisiologica.

© RIPRODUZIONE RISERVATA