Fleximan, un eroe illegale: per Enrico Mantoan l'ammirazione sui social e la solidarietà del paese

Il giustiziere dei velox non ha agito da solo: nei video di Rosolina un complice

Fleximan, un eroe illegale: per Enrico Mantoan l'ammirazione sui social e la solidarietà del paese
di Marina Lucchin e Guido Fraccon
4 Minuti di Lettura
Domenica 19 Maggio 2024, 07:13 - Ultimo aggiornamento: 07:18

Vandalo? Macché. Piuttosto eroe. Almeno per una parte del paese. Al punto che adesso sui social è persino spuntata una sottoscrizione per raccogliere i fondi necessari a Fleximan, il giustiziere degli autovelox, per affrontare l'iter giudiziario che lo attende dopo aver confessato di essere l'autore di almeno cinque dei blitz registrati nell'area di Rovigo contro i rilevatori di velocità.

Nessuno lo condanna ma nei commenti, che cadono a pioggia sul web, sono in tanti dalla parte di Fleximan. Dal 20 gennaio scorso i gruppi social a sostegno del "giustiziere" degli autovelox sono spuntati come funghi.

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Il tutto mentre entra nel vivo la caccia al complice. Sì, perché Enrico Mantoan, 42 anni, non ha agito da solo, nonostante ciò che ha detto ai carabinieri, nei primi momenti successivi alla perquisizione della sua camera nel B&B Bertilla ad Ariano nel Polesine, una palazzina con piscina che si affaccia su un crocevia disperso nella campagna del Delta del Po. A rendere evidente come Mantoan fosse in compagnia, almeno la notte del 3 gennaio, quando cadde sotto il flessibile l'autovelox di Rosolina, le immagini della videosorveglianza all'attenzione degli inquirenti: sono due le figure immortalate nei dintorni dell'apparecchio, prima che il palo venisse segato.

E le forze dell'ordine sarebbero ormai già a un passo anche dal secondo uomo.

Polesano, amico di Mantoan e pure lui molto vicino agli ambienti dell'estrema destra. E per acquisire prove in tal senso, i militari hanno sequestrato, tra le altre cose trovate nel suo alloggio, il telefono del 42enne, per controllare con chi avesse interagito nelle notti in cui sono stati sabotati gli autovelox. Cinque gli episodi contestati dalla Procura: a Bosaro il 19 maggio e il 19 luglio 2023, a Corbola e Taglio di Po la sera della Vigilia di Natale del 2023 e, ultimo, quello di Rosolina il 3 gennaio.

IL PERSONAGGIO

Ex segretario provinciale di Forza Nuova a Rovigo, anima di Soccorso nazionale, un'associazione nata da una costola del movimento di estrema destra, che ha portato aiuti e soccorsi nelle località colpite da qualche sciagura, Mantoan è un no vax convinto, fedele sostenitore delle teorie antisistema, nazionalista nell'anima e grande appassionato del Corpo dei vigili del fuoco, di cui ha fatto parte in passato. Ha più pagine Facebook perché spesso è stato "bloccato" dal social.


Social su cui non mancano gli omaggi a Fleximan, alcuni proprio di suo pugno. Nelle sue pagine sono comparse vignette e immagini realizzate grazie all'intelligenza artificiale che rappresentano "l'eroe col flessibile". È il 4 gennaio, il giorno dopo il "colpo" di Rosolina, quando pubblica l'immagine del velox abbattuto e commenta: «Avevamo bisogno di un eroe che ci salvasse». E ne sono passati 8 di giorni, l'11 gennaio, quando posta una vignetta sul "giustiziere" degli autovelox e ci aggiunge, come stato d'animo, "divertito". Certo, divertito, perché se fossero confermati i sospetti degli investigatori, dietro a quel Fleximen c'è proprio lui. Un po' come Peter Parker che vendeva al Daily Bugle, quotidiano immaginario di New York nell'universo Marvel, le foto di se stesso in versione Spiderman. Forse convinto di averla fatta ormai franca, il presunto Fleximan polesano diventa particolarmente audace il 24 gennaio, quando pubblica un video ironico sul "giustiziere" e si rivolge all'autorità giudiziaria: «Procuratore, non essere in-flessibile».

LA MOBILITAZIONE

E, insomma, una parte di quello stesso mondo social ora si mobilita per lui. Su petizioni.com è scattata la raccolta fondi per aiutare il 42enne a sostenere le spese legali. Perché in molti faticano ancora ad abbinare l'atto vandalico al nome di un uomo che si è speso sempre per gli altri. «Enrico ora sembra il male assoluto ma un anno fa, con la squadra di Soccorso Nazionale, è stato uno dei primi a portare soccorso in Emilia Romagna alle vittime dell'alluvione - sottolinea un amico, tra coloro che sposano l'idea della raccolta fondi -. Si è sempre speso per i più deboli, ha addirittura lasciato un lavoro perché non se la sentiva più di staccare il gas alle famiglie che non riuscivano a pagare le bollette». Luca Leardini, coordinatore di Forza Nuova per il Nord Italia assicura: «Non lo abbandoneremo, è un fratello. E anche se fosse Fleximan, sarebbe un eroe nazionale, altroché. Dimostrerebbe che esiste ancora un'Italia profonda e ribelle». Un ex militante di FN, Luca Toniolo, sottolinea come sembri «strano che sia stato lui a commettere questi atti. Enrico è sempre stato una persona squisita e non ha mai manifestato idee violente, anzi».

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