La nipote e il marito accusati di rubare 60mila euro alla anziana nonna: a giudizio

La nipote e il marito accusati di sottrarre 60mila euro alla anziana nonna: a giudizio
di Marcello Ianni
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Giovedì 16 Maggio 2024, 08:12

Una nipote premurosa, sempre presente, pronta a soddisfare insieme al marito ogni richiesta che proveniva dalla nonna di 84 anni. Vista così si potrebbe essere una cornice familiare da far invidia se non per il piccolo particolare: che tra un aiuto e l’altro, la coppia dal mese di giugno 2020 ad ottobre 2021, avrebbe sottratto all’ignara parente la somma di 60mila euro circa. La singolare vicenda giudiziaria portata avanti dal Pm Guido Cocco che si è avvalso per le indagini, dei militari dell’Arma della Sezione di polizia giudiziariapresso la Procura sempre dell’Aquila, ruota attorno a Simone Antonelli di 36 anni e Daniela Di Stefano di 28 anni, entrambi dell’Aquila (quest’ultima nipote della parte offesa) assistiti dall’avvocato Manuela Paone.

I due che sono stati rinviati a giudizio, stando alle ipotesi iniziali dell’accusa dopo aver mentito ai loro famigliari di aver vinto un concorso presso i vigili urbani ad Imperia e fatto ritorno all’Aquila grazie ad un trasferimento, (nella realtà la donna disoccupata, il marito causa Covid19 aveva perso il posto di lavoro nella città ligure) si sarebbero particolarmente attaccati all’anziana la quale pur avendo accanto due figlie, aveva necessità di sbrigare le quotidiane faccende, a cominciare dal poter fare la spesa, non potendo uscire di casa causa infortunio.

Di qui la cortesia alla coppia di effettuare di tanto in tanto piccoli prelievi (2-300 euro circa) al bancomat fornendo la sua carta; somme regolarmente consegnate all’anziana, rappresentata dall’avvocato Domenico Pastorelli.

Solo che, è quanto sostiene l’accusa, i due indagati a vario titolo avrebbero accompagnato i piccoli prelievi con altri successivi, con il risultato di sottrarre dalle casse dell’anziana la considerevole somma di 60 mila euro. Ad insospettire l’anziana, l’estratto conto della banca. I militari della Sezione di Pg, hanno sentito anche altri parenti dell’anziana confermando la presenza pressoché assidua della coppia, la quale pur ammettendo di aver mentito sul concorso vinto come vigili urbani (i due non volevano fornire giustificazioni ai parenti sulla decisione di trasferirsi a Imperia) hanno preso le distanze sul grosso ammanco. Ricostruzione, che non ha convinto il Pm, che ha deciso di chiudere le indagini contestando l’indebito utilizzo degli strumenti di pagamento.

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