Chiara Viscioni, la blogger molestata. I carabinieri alla Asl: «Ora dovete dirci chi era in ambulanza»

L’infermiere che non è indagato ha smentito tutto e presto sarà ufficialmente interrogato

Chiara Viscioni, la blogger molestata. I carabinieri alla Asl: «Ora dovete dirci chi era in ambulanza»
di Luca Tomassoni
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Sabato 18 Maggio 2024, 00:44 - Ultimo aggiornamento: 01:16

Sarà ascoltato nei prossimi giorni dai carabinieri, l’infermiere del 118 additato dalla blogger Chiara Viscioni per averla molestata a bordo dell’ambulanza che la trasportava all’ospedale di Giulianova dopo essere stata colpita da un malore. I militari di Martinsicuro, a cui la giovane donna si è rivolta per sporgere denuncia per i fatti di martedì pomeriggio, hanno presentato richiesta alla Asl di Teramo per accertare ufficialmente l’identità del personale che si trovava a bordo del mezzo di soccorso. Solo a quel punto sentiranno la ricostruzione dell’operatore sanitario, che al momento non risulta indagato. Sarà all’esito degli accertamenti dei carabinieri che la procura deciderà quali provvedimenti eventualmente adottare.

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Sulla vicenda è in corso anche l’indagine interna dell’azienda sanitaria: una relazione finirà nei prossimi giorni sul tavolo del direttore generale Maurizio Di Giosia.

Ad attenderne l’esito c’è anche l’Ordine delle professioni infermieristiche di Teramo. L’operatore, un 37enne di Pineto, ha già fornito una sua versione dei fatti al proprio dirigente, smentendo le molestie. Secondo la blogger di Martinsicuro, durante il trasporto in ambulanza a Giulianova l’infermiere avrebbe pronunciato frasi a sfondo sessuale che alludevano alla vita sentimentale di Chiara e alla sua ragazza, deridendola - a sua detta - anche per i segni di autolesionismo sulle sue braccia. A bordo erano presenti due testimoni: l’autista dell’ambulanza e, soprattutto, l’operatrice sanitaria che era al fianco dei due protagonisti della vicenda.

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Oltre agli accertamenti dei carabinieri e a quelli interni alla Asl, ci sono poi le indagini difensive dell’avvocata della giovane donna, Diana Giuliani: lunedì legale e assistita faranno il punto sugli elementi raccolti. La stessa avvocata nei giorni scorsi ha parlato di «classico esempio di violenza di genere a sfondo sessuale».
Nel frattempo le accuse della blogger, lanciate anche sui social dove è seguitissima, sono diventate un caso di rilevanza nazionale. Grande la solidarietà raccolta in rete da Chiara: centinaia gli utenti che le hanno mostrato sostegno. Ma anche le associazioni, a partire dal Collettivo Malelingue che le ha dedicato un messaggio: «Sorella non sei sola». Non sono però mancati sul web messaggi di odio nei suoi confronti, che la giovane donna ha denunciato e mostrato pubblicamente, e quelli di chi mette in dubbio le sue accuse.

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